Gradisca d'Isonzo

Fortificazioni di età moderna


Gradisca rappresenta un esempio di fortezza della prima età moderna. La necessità di fortificare uno dei principali punti di passaggio dell’Isonzo divenne estremamente pressante negli anni ’70 del Quattrocento, quando i Turchi riuscirono a superare facilmente il fiume, dilagando nella pianura friulana. Così negli ultimi due decenni del Quattrocento, Venezia lasciò perdere le fortificazioni lineari lungo il fiume, che si erano rivelate incapaci di respingere il nemico, e puntò a trasformare Gradisca in una fortezza in grado di resistere alle artiglierie. Venne costruita una cinta muraria con sette torri e nell’estremità prospiciente il fiume venne eretto un ridotto munito che permetteva ai difensori di resistere a oltranza. In realtà la nuova fortezza, oltre che contro i Turchi, era rivolta anche contro i conti di Gorizia e contro gli Asburgo, che tali terre ereditarono. Dopo le vicende della guerra veneto-asburgica dei primi anni del Cinquecento però, Gradisca passò definitivamente agli Asburgo. Il cambio di mano comportò il rapido ribaltamento delle difese principali sul versante opposto, vale a dire verso occidente contro i Friuli veneto.


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