Trattato di Parigi (1947)

Confini


Alla Conferenza della Pace dopo la seconda guerra mondiale, iniziata a Parigi l’11 settembre 1946, non venne modificato il confine dell’Austria, mentre quello tra Italia e Jugoslavia subì profonde variazioni, dopo lunghe e complesse discussioni.
Le dinamiche della guerra appena conclusa condizionarono le scelte politiche, ma altrettanto pesò il retaggio storico nei rapporti tra Italia e Jugoslavia, segnati dagli effetti della prima guerra mondiale e dall’oppressione attuata dal regime fascista sugli abitanti sloveni e croati presenti nel territorio del Regno d’Italia.
Tutte le proposte presentate alla Conferenza della Pace indicarono il territorio più o meno ampio che sarebbe stato sottratto all’Italia e assegnato alla Jugoslavia; comune a tutte risultò la cessione delle città di Zara e di Fiume.
Infine fu accettata la proposta francese, ma con l'inserimento di uno stato cuscinetto tra Italia e Jugoslavia, denominato Territorio Libero di Trieste (TLT). L’Istria venne assegnata alla Jugoslavia (salvo la parte inclusa nel TLT).
Il Territorio Libero di Trieste non raggiunse mai una propria autonomia e indipendenza, restando affidato all’amministrazione militare anglo-americana nella parte settentrionale (Zona A del TLT, da Muggia a Duino) e jugoslava (Zona B del TLT, da Capodistria a Cittanova).
Il Trattato di Pace entrò in vigore il 10 febbraio 1947 e il Governo Militare Alleato venne a cessare di fatto il 15 settembre successivo nei territori assegnati all'Italia: provincia di Udine e parte della provincia di Gorizia.

 

Fig. 1: La raffigurazione del TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE da una carta pubblicata dall’Istituto Geografico Visceglia di Roma nel 1953.


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