La linea Wilson (1919)

Confini


La dissoluzione della Monarchia Asburgica e la comparsa di un vasto stato balcanico, il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, portatore di richieste territoriali coincidenti con quelle italiane (nel Litorale austriaco e in Dalmazia), rese difficile trovare una soluzione condivisa sul tracciato del nuovo confine. In assenza di un accordo tra le richieste italiane e jugoslave, il presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson incaricò una commissione di esperti americani di elaborare una linea di divisione rispettosa principalmente dell'appartenenza etnica, e solo in minima parte attenta alle esigenze economiche e strategiche dei due stati.
La proposta, che prese il nome di «Linea Wilson», fu pronta il 21 gennaio 1919 e venne presentata alla delegazione italiana il successivo 13 aprile: Idria, Fiume e la costa orientale dell'Istria furono assegnate – in tale progetto – alla Jugoslavia.
Le discussioni sulla proposta americana animarono a lungo la Conferenza della Pace e, benché Wilson avesse modificato la versione originale («Seconda Linea Wilson» del 27.10.1919), a Parigi non venne raggiunto alcun accordo per la contrarietà del Governo italiano.
Nelle trattative per la pace dopo la seconda guerra mondiale (1946) la Linea Wilson venne indicata dall’Italia con il sostegno degli Stati Uniti, senza successo per la contrarietà jugoslava.

 

Fig. 1: La Table II che porta il titolo di VENEZIA GIULIA, THE WILSON LINE AND THE PLANS FOR THE FREE STATE OF FIUME, è inserita insieme ad altre 29 tavole nel volume Venezia Giulia. Pubblicata anonima e senza data ma databile all’anno 1946, presenta le due proposte di confine elaborate dal presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson nel gennaio e giugno 1919 e i due piani per lo Stato Libero di Fiume previsti dallo stesso Wilson e dal francese Tardieu; s.l. [Roma], s.d. [1946 ca.].


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