Centa di Joannis

Tabor e Cente


Poco distante dall’abitato di Joannis (in Comune di Aiello del Friuli) si trova l’antica centa: un complesso formato da più edifici e da un muro di cinta. All’interno del perimetro da questo circoscritto si trovano i resti della trecentesca chiesa di S. Agnese, rimaneggiata in epoca successiva. Di essa è rimasta in piedi solo una cappella utilizzata come abside, un tempo affrescata; intorno vi era il cimitero. All’esterno del recinto murario, si trovano la cappella di s. Lucia, un paio di case rurali e la più massiccia “Casa del curato”. Addossata al muro di cinta vi è un imponente edificio in pietra, con un bel porticato: è la “canepa” o “canipa”, dove venivano immagazzinati i cereali e le altre derrate alimentari che i contadini dovevano versare alla chiesa. Proprio all’interno di questa costruzione, uno scavo archeologico recente (condotto tra 2006 e 2008) ha portato alla luce una necropoli altomedievale, risalente ai secoli IX-X. Le caratteristiche delle sepolture e il corredo degli inumati hanno permesso di stabilire che si tratta di genti appartenenti all’ambito culturale slavo-carinziano (cultura di Köttalch). Si trattava probabilmente di quei coloni slavi fatti venire dai patriarchi per ripopolare le terre della bassa friulana rimaste desolate dopo le incursioni ungare. Tuttavia l’esistenza di questa necropoli era ormai stata dimenticata quando, nel XIV secolo venne eretto l’edificio della “canipa” e l’oblio sarebbe durato se gli attuali proprietari, nell’effettuare lavori di ripristino, non avessero deciso di avviare un sondaggio.
La centa di Joannis è stata molto rimaneggiata nel corso del tempo: nel catasto napoleonico, ad esempio, il muro di cinta racchiudeva un’area di forma ovoidale, mentre ora è grossomodo rettangolare. E’ probabile inoltre che, in origine, al posto del muro ci fosse una palizzata in legno. Tuttavia essa presenta le caratteristiche essenziali di questo tipo di complessi fortificati.


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