Quieto / Mirna

Corsi d'acqua


Con i suoi 53 km, in territorio oggi interamente croato, il fiume Quieto è il maggior corso d’acqua dell’Istria. Fu chiamato con diversi nomi: in epoca romana Ningus; poi Lamis o Lama, infine Quieto. Il bacino idrografico del tratto alto ricade nella valle di Pinguente: nasce a sud di Colmo/Hum, a 353 metri s.l.m. Nel tratto superiore prende il nome di Fiumera/Rečina e raccoglie le acque di vari affluenti di superficie e quelle provenienti dalle fonti carsiche di San Giovanni di Pinguente/Sv. Ivan, Bulaz e Gradole. Oltrepassata Pinguente/Buzet, incontra le Porte di ferro/Kamena Vrata, una gola molto stretta, fra i monti di Milino/Mlun e di Sovignacco/Sovinjak, formata dal fiume che – in tempi assai lontani – incise la barriera rocciosa che ne ostacolava il corso e che aveva dato origine ad un lago sotto il colle di Pinguente. Poco oltre, alla confluenza con la Brazzana/Bračana, comincia il tratto mediano, che si snoda attraverso i terreni marno-arenacei dell’Istria verde, tenendo una pendenza molto lieve. Tali condizioni favorirono la crescita di un vigoroso bosco di latifoglie, conosciuto come foresta di Montona o di San Marco, perché la Serenissima ne riservò il legname all’uso esclusivo del suo Arsenale. In questo tratto, l’affluente più importante è il Bottonega/Butoniga, il cui corso è stato sbarrato per creare l’omonimo lago artificiale. Il tratto mediano termina a Ponte Portòn, che un tempo era anche il terminale per la navigazione fluviale della parte bassa del fiume. Fino a qualche decennio fa, il ponte era l’unico che consentiva di attraversare la valle (adesso c’è il nuovissimo ponte dell’autostrada, più prossimo alla foce) e qui infatti passava la via Flavia romana e, più recentemente, la strada Buie-Pola. Nel tratto inferiore il fiume è stato canalizzato e la valle bonificata. Il Quieto/Mirna sfocia nel Mar Adriatico ad Antenal, nei pressi di Cittanova, in un’ampia insenatura riparata.


Galleria immagini



Della stessa tematica