Le cavità naturali, come grotte, caverne e ripari sotto roccia non hanno costituito in genere vere e proprie abitazioni per gli esseri umani: la scarsa luminosità e l'eccessiva umidità hanno scoraggiato lunghe permanenze. Tuttavia sono sempre stati luoghi importanti, frequentati per vari motivi, come la raccolta dell'acqua, il riparo temporaneo (sia per difendersi dal cattivo tempo o dalla calura, che durante incursioni e razzie), la sepoltura dei morti e la pratica del culto. Naturalmente, le diverse forme di utilizzo non erano esclusive e uno stesso luogo poteva venir adoperato con funzioni differenti.
Se vi fu certamente un picco nell'utilizzo delle cavità naturali durante tutta l'epoca preistorica e protostorica, la frequentazione non venne meno nei periodi storici successivi. Durante la prima guerra mondiale molte cavità naturali furono adattate a ricoveri e depositi. Anche oggi le grotte sono molto frequentate solitamente per ragioni scientifiche e sportive, ma in alcuni casi - come Antro e S. Servolo - per motivi di culto.
La distribuzione delle cavità naturali sul territorio dipende dalla geologia: assenti in pianura, sono invece assai numerose nel Carso e presenti nella zona prealpina e nella penisola istriana.