Malghe e casere

Insediamenti temporanei


Il bestiame costituiva la risorsa principale dell’economia di montagna, dove l’altitudine e il terreno poco produttivo non permettevano di coltivare cereali e altre piante. Una delle pratiche più diffuse, fin dai tempi più lontani, era quella di spostare d’estate il bestiame dai pascoli di fondovalle a quelli degli alpeggi posti in alta quota. Pastori e casari seguivano – e seguono tuttora – il bestiame per accudire gli animali e lavorare il latte prodotto. Gli edifici che formano questi complessi sono in pietra o muratura e prevedono le stalle per gli animali, le abitazioni dei malghesi e i locali dove si lavora il latte e si stagionano i formaggi. Attualmente solo alcuni di quelli esistenti vengono monticati in estate, mentre altri sono chiusi o convertiti in rifugi per gli escursionisti.
Particolare è l’insediamento di Orias in Val Pesarina, destinato ad accogliere il bestiame nel periodo precedente e seguente l’alpeggio nelle malghe d’alta quota. Al contrario dell’unico edificio della malga, qui vi sono dodici stavoli in pietra, costruiti assai vicini, come un piccolo villaggio in quota. Ogni edifico è dotato al piano terra di stalla e una stanza per la lavorazione del latte e la maturazione dei formaggi; al piano superiore vi è il fienile e spesso un piccolo locale per dormire.


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