Casa dei salinari

Insediamenti temporanei


L’attività dei salinari si svolgeva d’estate, quando l’elevata insolazione e l’assenza di precipitazioni faceva sì che nelle vasche di evaporazione delle saline l’acqua del mare si trasformasse in una soluzione super-satura, sulla cui superficie si formavano i cristalli di sale. Il duro lavoro dei salinari si svolgeva allora senza soluzione di continuità per raccogliere il prezioso prodotto, metterlo ad asciugare negli appositi spiazzi e accantonarlo poi in luoghi riparati dalla pioggia. Tali incombenze richiedevano una presenza continuativa sul posto dei salinari, che pertanto vi si trasferivano con tutta la famiglia, abitando, durante i mesi estivi, le case costruite tra gli specchi d’acqua. Se ne possono vedere ancora nelle saline di Sicciole e di Strugnano, le uniche che ancora conservano esempi di questo paesaggio costruito dall’uomo; ma per molti secoli, dal medioevo fino all’Ottocento, esse erano diffuse in vari luoghi della costa istriana occidentale, da Trieste e Muggia in giù, fino a Pola.


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