Castelliere di Elleri

Castellieri


Sulla cima dell'altura del Monte Castellier sono presenti molti muri di arenaria, testimonianza degli abitati protostorici e romani che sono sorti in questo sito. Il sito è stato frequentato per un periodo cronologico molto lungo: dal 1600 a.C. al 400 d.C. circa. L’attestazione di un arco cronologico di circa 2.000 anni per un castelliere è un fato molto particolare poiché la vita media di questi è approssimatamene la metà.
In questo caso hanno concorso la posizione strategica di controllo delle vi di comunicazione sottostanti, la vicinanza a Stramare, il principale approdo protostorico dell’area, l’abbondanza della pietra arenaria con cui sono costruite le strutture, estratta dalle vicine cave, l’abbondanza di legname e territorio adatto al pascolo, oltre ad una sorgente d’acqua sulla sommità dell’altura.
I materiali rinvenuti nel sito di Elleri, ora conservati dal Civico Museo Archeologico di Muggia, sono composti da una ricca collezione di ceramiche protostoriche tipiche dei castellieri. Di lontane origini ci sono alcuni frammenti che rimandano ad aree di cultura greca.
Al I secolo a.C. sono datate due iscrizioni rinvenute nell’area trapezoidale probabilmente adibita al culto: quella più leggibile è stata interpretata proprio come una lex sacra, utile a regolamentare i rapporti di un’area dedicata al culto con la comunità romana più vicina. Compare anche il nome di Fersimo, molto probabilmente una divinità collegata ad un culto delle acque di origine venetica.
Nelle vicinanze è stata rinvenuta anche la stele frammentaria dedicata al Dio Mitra: su di un lato è raffigurata la scena in cui viene ucciso il toro, e sull'altro la scena del banchetto rituale. La stele è datata al II secolo d.C. e trova paragoni solo con un'altra anch’essa decorata su entrambe i lati trovata nelle vicinanze di Sarajevo. Normalmente le steli mitraiche sono decorate su uno solo dei lati.
Un’altra particolarità del castelliere di Elleri è il ritrovamento a mezza costa di 34 tombe della prima età del ferro, X-VIII secolo a.C.. Si tratta di fosse circolari scavate nel terreno ricoperta da una lastra di arenaria unica o da più lastrine. Dentro alla fossa venivano deposti i resti delle ossa combuste, le ceneri miste agli oggetti di corredo. Solo in una minoranza di casi il tutto era deposto all’interno di un vaso di ceramica.


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