Jôf di Miezegnot – Villaggio di guerra del battaglione alpino "Gemona"

Fortificazioni di età contemporanea


Situato a cavallo del confine tra Regno d’Italia e Impero asburgico, lo Jôf di Miezegnot fu occupato dalle truppe italiane nei primissimi giorni di guerra. L’occupazione del monte – del tutto incruenta – rientrava in un piano più vasto il cui obiettivo era quello di assicurare al Regio Esercito l’intera catena montuosa che andava dal monte Schenone allo Jôf di Miezegnot. Tra la fine di maggio del 1915 e il luglio successivo, i battaglioni alpini “Gemona” e “Val Fella”, coadiuvati da elementi del 4° Fanteria, presero possesso delle principali posizioni di cresta (Tane dell’Orso, Due Pizzi, Piper e Jôf di Miezegnot), attestandosi a difesa su una linea che includeva, nel suo tratto più orientale, la Sella Somdogna e l’omonimo Jôf. Tale linea, fortemente trincerata, sarebbe rimasta in mano ai reparti italiani fino all’ottobre 1917.
Tra le azioni di guerra più rilevanti avvenute in questo settore va ricordato l’attacco austriaco contro Jôf di Miezegnot, Sella Somdogna e Jôf di Somdogna (ottobre 1915) e il tentativo italiano di occupare Piccolo Miezegnot e Schwarzenberg (luglio 1916). Entrambe le azioni si risolsero in un fallimento, facendo registrare agli attaccanti ingenti perdite.
L’infrastruttura militare più significativa presente sullo Jôf di Miezegnot è di certo l’imponente villaggio di guerra italiano, edificato dal locale presidio a partire dall’estate del 1915. Adagiato in una conca a circa 1890 m s.l.m. (abbastanza vicino alla prima linea ma al tempo stesso ben riparato dai colpi d’artiglieria), esso è formato da alcuni edifici in muratura piuttosto eleganti, oggi in gran parte diroccati. Tra di essi spicca la “Villa Bucintoro” – una caratteristica casa in pietra con finestre a ogiva, attualmente adibita a bivacco. Sorta al posto di una preesistente chiesetta di guerra – o forse nata proprio con tale funzione – la “villa” fu per un certo periodo la sede del comando della 97a Compagnia del battaglione “Gemona”, comandata dal capitano Mazzoli.
Su un dosso erboso situato poco più a valle del villaggio sono tuttora visibili i resti del piccolo cimitero che ospitava i caduti dello Jôf di Miezegnot.


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