L'istruzione nei contesti urbano e rurale

Età moderna


Durante l'Antico Regime, la possibilità dei ceti sociali di accedere all'istruzione scolastica presentava profonde differenze, riscontrabili soprattutto confrontando la situazione dei centri urbani con quella dei villaggi rurali. In entrambi i contesti la più antica forma di proposta educativa pervenne dalle parrocchie, sia in territorio veneziano che imperiale; prima delle scuole pubbliche, volute e sostenute economicamente dal Comune, erano i preti ed i cappellani a costituire piccole scuole di catechismo per la cura d'anime, che si preoccuparono di fornire anche le basi della conoscenza. Per la creazione di vere e proprie classi, con necessità di spazi adeguati, era necessaria l'autorizzazione del vescovo e la durata dell'intervento dipendeva dalla disponibilità del sacerdote locale. Gli insegnamenti comprendevano solitamente la lettura, la scrittura, il calcolo e la lingua latina, sia per un'utenza maschile che femminile. Nel Friuli delle campagne e dei villaggi contadini tale proposta si scontrò con le esigenze lavorative che l'agricoltura e l'allevamento richiedevano, ma ebbe tra la fine del Seicento e il Settecento un incremento significativo, tanto che l'assegnazione di una cappellania o di una mansioneria prevedeva per il prete anche il dovere di prendersi cura dell'istruzione sia religiosa che civile dei fedeli. Nei centri urbani le occasioni di ricevere un'istruzione erano assai più numerose anche se orientate a favorire il ceto nobiliare, la borghesia più facoltosa e quella compagine sociale costituita da artigiani e bottegai che poteva permettersi di investire nell'istruzione dei propri figli. Accanto alla proposta della scuola pubblica comunale, l'istruzione era impartita in città anche privatamente da chierici e precettori, nonché da ordini religiosi che fecero della formazione giovanile il fulcro del loro intervento sociale, promuovendo la fondazione di collegi, come fecero i Gesuiti, i Barnabiti e i Padri Somaschi per la formazione maschile, mentre per quella femminile le proposte educative provennero da altrettanti ordini religiosi, come le Orsoline, le Clarisse, le Agostiniane, i cui monasteri ospitarono anche convitti. Un effetto del nuovo ruolo attribuito all'istruzione nel Settecento fu la frequenza con cui si fondarono scuole per legati pii e per grazie dotali, con i quali vennero utilizzati i capitali stabiliti dai testatori per fondare scuole pubbliche, stipendiare un maestro, garantire l'istruzione dei ragazzi e una dote alle giovani donne.


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