Le riforme settecentesche di Maria Teresa e di Giuseppe II nei territori imperiali

Età moderna


Nel vasto programma di riforme politiche e sociali che fu realizzato con modalità di governo diverse da Maria Teresa d'Austria (1740-1779) e dal figlio Giuseppe II (1780-1790), una parte significativa riguardò l'amministrazione della giustizia e si attuò alla fine della guerra di successione austriaca, quando l'imperatrice avviò un processo di centralizzazione del governo che investì le isole arciducali friulane. Il primo strutturale cambiamento fu la separazione, nel 1746, delle funzioni politico-amministrative da quelle giudiziarie e la riscrittura delle competenze dei tribunali centrali dell'Austria interiore, posti tra i tribunali provinciali e l'autorità giudiziaria di Vienna. Nel 1747 vennero istituite a Lubiana e a Klagenfurt una Rappresentanza camerale, politica e commerciale per la trattazione degli affari di amministrazione civile ed una Camera d'appello per l'amministrazione della giustizia, trasferendo a questi uffici i poteri prima esercitati dagli organi centrali con sede a Graz. Mirando al rafforzamento del controllo statale nei territori più lontani e periferici, i due istituti non solo unirono le competenze dei precedenti uffici centrali, ma anche i poteri di governo che erano stati prima esercitati dalla nobiltà feudale locale e dalla borghesia cittadina. I territori compresi nell'Austria interiore vennero organizzati in tre circoscrizioni amministrative e quella dipendente dagli uffici di Lubiana comprese la Carniola, Gorizia, Gradisca, Trieste, Fiume e Buccari. Nella città di Trieste il processo di riforma ebbe la sua espressione più ampia, nonostante le resistenze dei ceti locali, ma sostanzialmente in tutti i territori asburgici si ebbe il riflesso del riformismo illuminato di ispirazione muratoriana adottato dagli Asburgo. Significative le riforme che vennero adottate dal 1775: a seguito della pubblicazione del primo codice penale, la Constitutio criminalis theresiana (1769), nel 1776 venne riorganizzata la procedura processuale e abolita la tortura come strumento di inquisizione criminale. Nel goriziano, i riflessi dell'azione rinnovatrice di Maria Teresa verso i ceti più disagiati si ebbero a seguito della dichiarazione di principio a favore dei rurali pubblicata nel 1779 e due anni dopo, nel 1781, fu Giuseppe II a emanare un provvedimento per l'affrancazione dei contadini goriziani e per l'abolizione di alcuni privilegi dei giusdicenti e dei proprietari fondiari.

 


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