Disordine istituzionale e banditismo nel Friuli in Età moderna

Età moderna


Il banditismo «sociale», distinto da quello «nobiliare» più episodico, si manifesta in Friuli come un fenomeno endemico, con un aumento dei casi a partire dal tardo Cinquecento, fino a raggiungere momenti di forte recrudescenza nel Settecento. Tale situazione trova una spiegazione nell'amministrazione della giustizia locale. Fin dal 1581, la Serenissima aveva ordinato ai giurisdicenti di Terraferma di non dare ricetto ai banditi, prevedendo sanzioni (fino alla prigione) per i capi dei villaggi renitenti (degani ma anche vicini) e incentivando agli arresti attraverso la garanzia di ottenerne premi. In genere, però, la collaborazione delle Comunità nella repressione del brigantaggio fu sempre blanda e va compresa considerando diversi fattori, in primis la crisi del sistema di potere locale basato sulle nobiltà cittadine e la dispersione del controllo sul territorio in tante giurisdizioni sovente in conflitto tra loro. Il mantenimento dell'ordine pubblico dovette sempre fare i conti con la differenziata configurazione territoriale e con i particolarismi delle Comunità. Venezia cercò di sopperire alle carenze del sistema di polizia riconoscendo loro un ruolo nella repressione della delinquenza organizzata e nel Seicento cercò di rafforzare il controllo della giustizia penale modificando le competenze dei tribunali. Di fatto, nell'arcaica struttura delle giurisdizioni feudali, si mantenne il potere di comminare sentenze di bando valevoli solo fino alla distanza di 15 miglia dai confini della propria giurisdizione. Inoltre, i feudatari stessi non sempre avvertivano l'autorità veneziana e i banditi erano tollerati anche per timore di insurrezioni popolari a loro sostegno. Infatti, i contadini, intrisi di un costante malessere sociale, solidarizzavano con i fuorilegge, soprattutto nella pedemontana e in montagna, in cui la presenza della Dominante si riduceva alle visite annuali del capitano o del cancelliere e dove l'unico organismo di organizzazione sociale era rappresentato dall'istituto della vicìnia. In particolare, nel corso del Settecento il brigantaggio legato al commercio clandestino ebbe una massiccia diffusione nella fascia prealpina e alpina, dove la popolazione di confine era solita esercitare il contrabbando. Infine, mentre le bande controllavano ampie zone del territorio con la complicità dei locali, pochi e male organizzati furono i distaccamenti di forze armate, che assieme ai ministri di giustizia presidiavano i confini friulani, dalla laguna alla montagna.


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