La villa romana di Ronchi dei Legionari (Gorizia)

Ville romane


In via Raparoni, a poca distanza dallo scalo Trieste Airport, si possono ammirare i resti con pavimenti a mosaico, sia policromi che in bianco e nero, di una villa rustica romana che, come altri complessi analoghi del circondario, punteggiava il fertile e vasto agro della colonia di Aquileia (181 a.C.). La scoperta della villa avvenne in modo casuale nel 1987. Al rinvenimento fortuito seguirono diverse campagne di scavo che portarono alla luce un fabbricato di circa 600 metri quadrati: un’estensione tuttavia parziale, che riguarda solo il settore orientale della villa che si sviluppava anche ad occidente nel terreno oggi compreso nello spazio aeroportuale. La villa fu costruita nella seconda metà del I secolo a.C. e continuò ad essere abitata fino al III secolo d.C.: ebbe una lunga vita segnata da diversi interventi edilizi di ristrutturazione. Il complesso rivela un tipico impianto ad U disposto attorno ad un cortile centrale. Esso si compone di ambienti residenziali, sede del proprietario della villa (pars urbana), e di vani destinati alle attività produttive (pars rustica). I primi si dispongono su terrazzi artificiali di diverse altezze: questo espediente rispondeva sia ad una finalità estetica, di carattere architettonico-scenografico, sia funzionale, in quanto contribuiva a preservare l’ala abitativa dalle esondazioni di un ramo dell’Isonzo che scorreva nelle vicinanze (oggi non più esistente). I secondi, invece, sorgevano al livello del suolo. La villa subì, all’inizio del III secolo d.C., un terribile incendio che ne determinò l’abbandono. Della pars urbana si possono oggi ammirare tre vani con eleganti mosaici restaurati, dotati di copertura. I materiali più significativi della villa di via Raparoni, recuperati durante le campagne di scavo, sono conservati e visibili nell’Antiquarium di Ronchi dei Legionari, situato nei pressi del Municipio.


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