Tolmezzo

Centri di fondazione


A parte la torre o castello, eretto sulle pendici del monte Strabut, che ospitava il gastaldo (importante funzionario patriarcale) della Carnia, è probabile che, fino alla metà del Duecento, alla confluenza del But nel Tagliamento – luogo dove sarebbe sorta Tolmezzo – non esistessero altro che boschi, prati, ghiaie e qualche casolare sparso. Ciò nonostante il luogo aveva una forte potenzialità strategica, per il confluire della strada che proveniva dal passo di Monte Croce – percorso da un’importante arteria romana, lungo la quale il flusso di persone e merci non era mai venuto meno – con la via che portava alle vallate del Degano e dell’alto Tagliamento, da un lato, e le terre di pianura, dall’altro. Fu qui che il patriarca Gregorio di Montelongo volle che sorgesse una cittadina murata (una ‘terra’ nel linguaggio dell’epoca), dotata del privilegio di mercato. A tal fine – tra il 1251 e il 1255 - concesse a coloro che volevano insediarsi dei lotti di terreno su cui costruire la propria casa e, successivamente, si provvide ad erigere le mura. Il mercato non era ubicato in una piazza squadrata, ma era la via stessa che univa le due porte e si allargava nel traversare il borgo, a creare il mercato, come era d’uso nei paesi d’Oltralpe (e come si riscontra anche a Udine). Un paio di decenni più tardi, in occasione del rinnovo della concessione, si aggiunse l’autorizzazione a far costruire mulini e impianti di follatura sui corsi d’acqua della zona ed è probabile che si possa datare a quell’epoca la costruzione di una roggia che derivava l’acqua del But e la portava nella cittadina.
La crescita del nuovo insediamento fu tumultuosa: nel 1286 venne qualificata come “Comunità”, vale a dire come entità autonoma, dotata di propri organi decisionali, a cui il patriarca concesse di incamerare i dazi riscossi sulle vendite di merci effettuate al suo interno affinché venissero utilizzati a beneficio della comunità. In poco più di trent’anni si era passati dal nulla o quasi ad una cittadina popolosa, ricca e dotata di proprio autogoverno. Uno status che venne sancito dall’avere rappresentanza all’interno del Parlamento del Friuli almeno dal 1306, anno a cui risale il più antico elenco di convocati che ci è pervenuto.


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