Venzone

Centri di fondazione


Fin dall’età romana il più agevole percorso viario che collegava il nord-est italiano con le terre tedesche passava per la stretta di Venzone, un angusto passaggio chiuso tra il fiume Tagliamento e le montagne. In questa porzione di territorio, nominato per la prima volta in un documento del 923 come clusas de Abintione, sorse un piccolo villaggio. Dopo il Mille, con la generalizzata ripresa dei commerci in Europa, l’abitato iniziò ad assumere il ruolo di fondamentale stazione di sosta sulla strada commerciale, percorsa con sempre più frequenza da mercanti, carovanieri e viaggiatori.
Nel corso del Duecento, grazie al progressivo intensificarsi dei commerci e all’intraprendenza di Glizoio di Mels, Venzone conobbe un intenso sviluppo. Glizoio, la cui famiglia deteneva alcuni diritti feudali sulla località, promosse l’incremento delle attività commerciali e nel 1231 attivò un vero e proprio mercato, con l’obiettivo di intercettare i prodotti di passaggio provenienti dal nord (soprattutto ferro, pelli e cuoio) per poi smerciarli nei villaggi dell’Alto Friuli, e al contempo per vendere le eccedenze agrarie regionali (vino). In una prima fase, il mercato venzonese non fu riconosciuto dai patriarchi, perché entrava in concorrenza con quello attivo da quasi un secolo nella vicina Gemona; tuttavia esso conobbe un grande successo, grazie agli accordi commerciali che Glizoio sottoscrisse con i conti di Gorizia.
Poco dopo la metà del Duecento l’abitato venne circondato da mura e fossato e vi vennero eretti eleganti palazzi, assumendo l’attuale assetto urbano. Nei primi anni del Trecento iniziarono i lavori per la realizzazione del duomo di S. Andrea, consacrato nel 1338. Venzone fu anche interessata da un’intensa immigrazione, non solo da parte di friulani alla ricerca di un buon lavoro, ma anche di mercanti toscani e prestatori ebrei, che intuirono le possibilità di guadagno offerte dalla piazza commerciale. I secoli tardo medievali furono il periodo più importante della sua storia, nonostante il conflitto con il patriarca Bertrando di Saint-Geniés e la conquista militare da parte di questi (1336). Dopo di ciò, il mercato venne riconosciuto ufficialmente, a dispetto delle forti pressioni messe in atto da Gemona e Tolmezzo per farlo chiudere, e Venzone entrò a far parte a pieno titolo delle maggiori comunità friulane. Per alcuni anni tuttavia, alla morte del principe ecclesiastico, fu soggetta ai duchi d’Austria.
Nel corso dell’età moderna, con il progressivo spostarsi dei grandi flussi mercantili su altre strade, Venzone perse il ruolo di tappa commerciale privilegiata, mentre il suo assetto urbanistico di stampo medievale si cristallizzò. Il disastroso terremoto del 1976 la danneggiò gravemente, ma fu ricostruita fedelmente, tanto da essere nominata nel 2017 il più bello dei borghi d’Italia.


Della stessa tematica