I ceti sociali nel Friuli d'Antico Regime

Età moderna


Le informazioni relative alla composizione sociale in età moderna sono ricavabili da fonti di diversa matrice (rilevamenti da parte delle magistrature veneziane per fini fiscali; registri parrocchiali contenenti gli stati delle anime; anagrafi venete del secondo Settecento) e dimostrano che la stratificazione della popolazione friulana si poggiava su quattro componenti: la massa dei contadini (o «lavoranti di campagna») spesso al limite della soglia di povertà; il gruppo degli artigiani e dei commercianti (gli «uomini di mestiere»); i nobili (i «viventi di sola rendita»); il clero (regolare e secolare). L'elenco descritto resta una mera semplificazione orientativa, in quanto la compagine sociale era in vero molto più complessa, a causa delle diversità (reddituali e patrimoniali, sia della componente femminile che maschile) presenti all'interno di ciascun gruppo individuato. Per esempio, nella categoria degli «uomini di mestiere» confluivano gli esercenti al minuto, i bottegai ma anche la borghesia cittadina arricchitasi con l'esercizio del commercio e l'apertura di imprese artigiane. Tra i «lavoranti di campagna» si contavano non solo i servi di masnada, ma anche i lavoranti avventizi, i coloni, i massari, i piccoli proprietari. Va notato che il bene fondario, in particolare la “terra”, era il perno su cui ruotava l'economia e distingueva chi lo possedeva da chi lo lavorava; su di esso s'innescarono i cambiamenti più significativi a livello contrattualistico del Cinquecento e la città e la campagna trovarono un comune denominatore nella possibilità di gestire la terra e i suoi proventi. Proprio dalla consistenza fondiaria si affermò una nuova idea di aristocrazia e, durante il dominio veneziano, accanto ad una nobiltà di antica origine, si aggiunse quella determinata dall'acquisizione del titolo grazie ai capitali che mercanti, notai, avvocati e la borghesia accumularono nel tempo. Una certa varietà nel peso e nella funzione sociale è riscontrabile anche nella categoria del clero, in quanto accanto ai canonici e agli alti prelati, si distinguevano i pievani delle antiche chiese matrici, i parroci rurali e i preti di montagna, che conducevano tenori di vita molto diversi tra loro.


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